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Il nome, alquanto singolare, offre due diverse interpretazioni, entrambe probabili: secondo alcuni trae origine dalle numerose carbonaie, prolificate grazie ai fitti boschi, secondo altri deriva dai Carbones, potenti proprietari terrieri. Circondato da alte colline e protetto dai Monti Cimini, deve la sua fondazione agli Etruschi di cui restano tracce in tutta la zona circostante.
Chi visita Carbognano è attratto immediatamente dal Castello Farnese nel borgo medioevale, regalo fatto da Alessandro VI ad Orsino Orsini marito di Giulia Farnese. Sembra si devono infatti a quest'ultima le trasformazioni della vecchia rocca in castello vero e proprio. Il castello del resto non è certo l’unica attrazione di questa verdeggiante cittadina tuscanica, come risulterà a chiunque vada a visitarla. Nell'anno Mille il borgo era proprietà dell'abbazia di Farfa mentre, nel Medioevo, subì l'avvicendarsi di diversi feudatari, tutti col medesimo intento di svincolarsi dalla sudditanza allo Stato Pontificio. I più temibili furono senz'altro i Di Vico e gli Anguillara che, sempre in lotta tra loro e con la Chiesa, si contesero il potere fino a quando Pio II, nel 1462, non affidò il castello al Conte Cristoforo di Carbognano e quindi a Pietro Paolo Nardini. Con Alessandro VI il feudo passò alla bellissima Giulia Farnese, moglie di Orsino Orsini e amante del Pontefice. Sotto la guida di Giulia il paese beneficiò di molte migliorie urbanistiche ed architettoniche: si deve a lei la costruzione della Chiesa di Santa Maria e del Palazzo Baronale. Carbognano rimase nel Ducato di Castro fino al 1649, quando fu incamerato dalla Chiesa. Con Urbano VIII il paese divenne Principato ed affidato al governo dei Colonna.
Il paesaggio, attraverso colline coltivate a vite ed ulivo, degrada dolcemente dalle modeste alture dei monti Cimini, Volsini e Sabatini, ricoperti di boschi di castagni, querce, faggi e carpini, alla zona costiera della Maremma, vestita dal manto verdeggiante della macchia mediterranea. L'origine vulcanica del territorio della provincia di Viterbo è rivelata, oltre che dalla conformazione dei due maggiori laghi, quello di Bolsena e di Vico, anche dalla presenza di sorgenti d'acqua sulfurea termale. Stabilimenti termali esistono a Viterbo e numerosi sono infatti i resti di terme romane su tutto il territorio. Pietre laviche come il tufo, di colore rossiccio, o il peperino, di un grigio cupo, si alternano in un piacevole contrasto che caratterizza l'intero paesaggio, e che ritroviamo tra le antiche mura dei centri storici del viterbese. A Carbognano si trova un interessante Centro per l’Arte Contemporanea nella sede dell’ex Chiesa di Santa Maria, un grande ambiente ad aula nel cuore del paese che, da anni sconsacrato, conserva i segni delle diverse funzioni cui è stato adibito nel corso del tempo. In questo ampio spazio vuoto, artisti espongono e lavorano in collaborazione tra loro oppure gestendo autonomamente l’area condivisa. Il centro è stato inaugurato conuna mostra di due artiste: Anna Ajò e Marina Paris. La prima ha scelto di vivere a Carbognano e qui ha realizzato, un percorso espositivo monografico intrecciato al tessuto vivo del luogo, di cui ha riscoperto le memorie mettendole in dialogo con le proprie. La più giovane Marina Paris ha esposto sia nello spazio interno al Centro sia outdoor, proiettando delle immagini sulla facciata del Castello Farnese.
Castagne, Vino
Tramite Strada Provinciale 1/SP1 e Strada Provinciale 67/SP67 - distanza di km 10,7 - tempo in auto 15 min.