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La cittadina di Caprarola è strettamente collegata all'imponente Palazzo Farnese che domina la campagna e funge da fulcro a tutto il centro storico. Venne eretto a partire dagli inizi del Cinquecento su di una preesistente rocca a pianta pentagonale iniziata dal Sangallo.
Il feudo di Caprarola venne acquistato nel 1504 da papa Giulio II e venne poi scelto, come luogo per la costruzione di una residenza estiva, dal cardinale Alessandro Farnese, nipote di Paolo III. Nei pressi del palazzo si aprirono i saloni delle Scuderie, recentemente ristrutturati ed adibiti a sale per convegni ed attività culturali. Edificio imponente su tre livelli, progettato dal Vignola ma ultimato solo nel 1585. al pian terreno il ricovero per i cavalli, al primo piano il deposito di carrozze, lettighe, del foraggio e dei finimenti, mentre parte del primo e tutto il secondo piano erano per la servitù. Ma non fu solo il palazzo a segnare la novità dell'intervento vignolesco, che si estese anche all'impianto urbanistico del paese, concepito come una comunità al servizio dei nobili. Le abitazioni, progettate dal Vignola, si dispongono con simmetria al fine di esaltare maggiormente la prospettiva ”reggia", la cui imponente facciata già si nota a distanza tra due filari di case cinque - seicentesche.
Queste si dispongono secondo un asse aperto dal Vignola, una strada di accesso al palazzo, in parte sopraelevata, l'attuale via Nicolai, detta anche via Diritta. Su questa via si trovano, uno di fronte all'altro, il Palazzo Riario, (già Anguillara) e la collegiata di S. Michele Arcangelo, eretta dal Valadier sul sito di una chiesa del '400 andata distrutta durante un incendio nel 1817. La chiesa di Santa Maria della Consolazione fu edificata nel 1515 ed ampliata dal cardinale Alessandro Farnese nel 1570. Alcune parti furono rifatte nel secolo successivo. L'interno è a navata unica con 8 cappelle laterali, conserva una serie di stucchi e affreschi del XVI-XVII secolo e un pregevole soffitto ligneo scolpito con scene dell'Incoronazione della Vergine e figure di Santi e arricchito da molteplici dipinti. Poco distante dal centro storico, isolata tra verde e castagneti, si può ammirare la chiesa di Santa Teresa con il convento annesso. La chiesa venne dedicata prima a Santa Maria e poi a San Silvestro ricordando la vicenda che vide papa Silvestro I, in fuga dalla Capitale per le persecuzioni dei romani, rifugiarsi proprio qui, a Caprarola. Eretta su disegno del Rainaldi nel XVII secolo, è a navata unica, presenta sull'altare maggiore un dipinto di Guido Reni (Vergine con Santa Teresa e San Giuseppe), sull'altare di destra una pala del Turchi (Sant'Antonio di Padova che predica ai pesci), mentre sull'altare di sinistra è una tela del Lanfranco (San Silvestro che lega le labbra di un drago). Nella sagrestia si conservano due pregevoli reliquiari in legno dorato del Cinquecento. La facciata è in peperino e presenta i gigli farnesiani. Alessandro Farnese affidò, nel 1530, il progetto della costruzione prima ad Antonio da Sangallo il Giovane che diede al palazzo la caratteristica forma pentagonale e l'aspetto di un palazzo-fortezza, poi, morto questi, e volendo trasformare l'edificio in una residenza estiva, l'incarico ad uno stuolo di architetti guidati da Jacopo Barozzi da Vignola (dal 1559 al 1564, quando morì). La costruzione venne ultimata solo nel 1575, su progetto vignolesco, mentre i giardini furono terminati più tardi da Jacopo del Duca e Girolamo Rainaldi. Il palazzo avrebbe consacrato la potenza e la gloria del casato di rango europeo. Nell'interno si dispone un superbo ciclo di affreschi e decorazioni realizzato su uno studio di Annibal Caro e affidato a un gruppo di artisti tra cui i fratelli Zuccari, il Bertoja, Giovanni dè Vecchi, Raffaellino da Reggio, Giovanni Antonio da Varese, Antonio Tempesti e altri. Ne risulta una dimora principesca che interpreta in ogni dettaglio la vita di corte affollata da artisti, letterati, uomini d'arte e cultura, familiari, servitori, tutti inseriti in una rigorosa gerarchia, magistralmente trasferita nell'opera costruttiva, che pone al vertice della scala sociale il "signore" in un mondo estraneo alle umane miserie. Ad esso è riservato il piano nobile, cui si accede da una scala a spirale di rara bellezza. L'edificio è composto da cinque livelli: piano dei Sotterranei, dei Prelati, piano Nobile, piano dei Cavalieri e piano degli Staffieri. Vi si accede per una scalea a doppia rampa elicoidale e poi, dalla prima terrazza, per una scalinata a due rampe convergenti si sale all'ingresso d'onore. Nell'androne gli affreschi alle pareti raffigurano i porti di Malta e Messina, nella volta vari stemmi Farnese e due vedute di Caprarola opera di Federico Zuccari. A sinistra una scala elicoidale, la Scala Regia, capolavoro del Vignola, scandita da 30 colonne doriche in marmo peperino, affrescata dal Tempesti con paesaggi, grottesche, motti, emblemi, imprese, conduce al piano nobile, al livello della loggia ionica del cortile interno. Esso comprende le sale di rappresentanza e gli appartamenti privati, suddivisi nettamente dal soggetto del ciclo iconografico che li riguarda e dal fatto che questi ultimi sono affrescati solo nelle volte. Il settore di rappresentanza comprende: Sala dei fatti d'Ercole: (Federico Zuccari), è decorata da una fontana rustica in mosaico , stucco e concrezioni calcaree con putti in marmo che gettano acqua in una vasca di giallo antico. La volta è ornata da stucchi, le pareti da vedute di feudi farnesiani. Cappella: (Federico Zuccari), ambiente armonioso a pianta circolare con un pavimento elegantissimo in marmo e cotto dicotomo. Pregevoli gli affreschi della volta, adorna anche di preziosi stucchi, con storie bibliche. Sala dei Fasti Farnesiani: (Taddeo Zuccari), uno degli ambienti più ricchi. Grandi riquadri, mirabilmente affrescati, celebrano gli avvenimenti di maggior rilievo del cardinale Alessandro Farnese. Nella volta campeggia, tra preziosi stucchi, lo stemma araldico della famiglia, e sono raffigurati fatti d'arme, investiture e trattati del nobile casato. Sala del Concilio di Trento: (Taddeo Zuccari), i grandi riquadri sembrano ispirarsi a Raffaello, alle stanze Vaticane. Illustrano gli episodi più importanti del pontificato di Paolo III, tra cui la convocazione del famoso Concilio. Sulla volta, adorna di stucchi, fregi ed arabeschi, L'incoronazione di Paolo III. Alle pareti altri affreschi.
Cose da vedere:
Palazzo Farnese – Chiesa di Santa Teresa
Tramite Strada Provinciale 1/SP1 - distanza di km 10,2 - tempo in auto 15 min.